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Jizo, MayurixOC, raiting verde, AU.

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Madame X
view post Posted on 20/2/2012, 22:29




Io ora dovrei essere impegnata a studiare chimica.
Dovrei appunto.
Ok, in velocità: mentre ero (lo sono tutt'ora se vi interessa!) disperata per chimica ho pensato che sarebbe stato carino se Jizo, appunto divinità della compassione mi avesse aiutato rendendo più facile l'esame poi, mentre pregavo, ho pensato: "Hei! Ma Jizo non è anche parte del nome della zampakuto di Mayuri?".
Ecco, da quell'istante è partita la libera associazione e quaranta minuti fa mi sono messa a scrivere di getto questo abbozzo di lavoro.
Mi piace il risultato, l'ho scritto in poco tempo e non c'è nessun messaggio dentro da scoprire ma trovo che sia...una storiella adorabile ♥ (sì, mi sto auto-elogiando). Il resto dl discorso ve lo cuccate alla fine della lettura, quindi correte a leggere questa flash-fic!
P.S.Questa è un a follia ma non importa, a me piace così!
É una AU ambientata (pressochè) nelle campagne rurali del giappone medioevale, ma si può contestualizzare benissimo anche nella Cina contadina del 1300, non è quello che importa piuttosto lo è capire comunque che si parla di un'arretrata campagna contadina.





"Jizo"




"Jizo, la divinità della compassione" aveva detto con un sorriso, poi sbuffando sommessamente con fare bonario.
Mayuri aveva aperto gli occhi quando l'aveva sentita parlare.
Non era sorpreso da quelle parole, innanzitutto sapeva perfettamente chi era la divinità scolpita in quel blocco di legno pitturato d'oro e poi aveva sentito i suoi passi dentro il tempio, era, piuttosto, stupito di sentire che qualcuno si trovava lì, in quel vecchio tempio.
"Ti si addice" aggiunse ancora, la stessa voce, facendo seguire una risata sincera e sommessa.
Lui si era voltato a guardarla da sopra le spalle.
Vestiva con un semplice yukata di cotone, era normale: era solo una misera contadina delle risaie, sulla cui parte inferiore spiccavano sbiaditi dei disegni di semplici fiori rosa.
Quel vestito probabilmente non era stato fatto per lei. Doveva averglielo ceduto la madre, perchè troppo vecchia per indossare solo un vestito così leggero, o magari la sorella maggiore, perchè probabilmente era divenuta moglie ed aveva lasciato il nido natale.
Storse la bocca contrariato da quella visita.
"Scommetto che è stato Jizo ad ispirarti con la sua benevolenza, quando hai trovato quella neonata" parlò ancora.
Mayuri tornò a guardare avanti a sè.
Odiava che la gente gli si avvicinasse e se aveva raccattato quel misero fagotto era solo perchè non aveva più la pazienza di sentirla piangere. Gli dava fastidio ed era insistente.
Come poteva riposare e studiare gli antichi manoscritti se uno stupido infante strillava dal fosso davanti alla sua finestra? Non poteva. Non con lei che strillava come un demone.
Per questo aveva raccattato Nemu.
Sì, le aveva già dato un nome ma nessuno lo sapeva; tranne ovviamente lui.
Era il suo piccolo segreto con quella fastidiosa marmocchia, che chissà per quale motivo non si era deciso ad annegare appena raccolta.
Si risistemò meglio nella sua posizione di meditazione e tornò a chiudere gli occhi.
Non gli interessava ascoltare oltre e neppure usufruire ulteriormente della compagnia di quella ragazza.
Voleva stare da solo, per questo si era rifugiato a vivere in quel vecchio tempio abbandonato e dimenticato da tutti. O quasi tutti.
"Ho portato della frutta" continuò ancora la ragazza.
Mayuri non aprì gli occhi, questa volta, ed udì distintamente i piedi della ragazza avanzare nel terreno nudo della piccola stanza. Poi la udì poggiare una piccola stuoia dietro di lui.
Era sicuro che stesse sistemando il tutto senza staccare gli occhi dalla sua schiena, sentiva perfettamente la sua attenzione appiccicata alle sue spalle.
Forse aveva paura di una qualche brutta reazione o forse voleva vedere se ne aveva una.
Lui non si mosse.
Stava cercando di pensare, non di fare amicizia.
Lei poggiò qualche frutto e poi si allontanò.
Ancora Mayuri sentiva le sue iridi poggiate, come un panno inzuppato d'acqua, sulla sua schiena.
"Tornerò domani" disse, prima di scappare forse impaurita.
Mayuri non le prestò attenzione.
Il giorno dopo, però, la ragazza tornò davvero.
Allo stesso modo tornò il giorno successivo e quello dopo ancora. Per due interi mesi continuò così, ripetendo sempre la stessa scena.
Diceva qualcosa riguardo Jizo, poi gli diceva che aveva portato della frutta, gli si avvicinava, poggiava la stuoia e poi la frutta. Lo guardava attentamente e qualche volta gli chiedeva se la frutta gli era piaciuta o se la bambina stava bene.
Ma lui non rispondeva mai e lei ormai aveva smesso di cercare di chiacchierare davvero con lui.
Si limitava a parlare un po' lei, forse credendo di fargli un favore scacciando da lui, per qualche attimo, il silenzio che lo circondava come un velo funerario.
Poi un giorno non venne più. E neppure quello dopo e quello dopo ancora.
Niente più frutta e niente più elogi a Jizo ed alla sua infinita benevolenza.
Che si fosse stancata di lui?
Alcune settimane più tardi scoprì che era morta, "Una brutta polmonite" aveva detto costernata la vecchietta che abitava a pochi metri da lui e che come sempre aveva l'abitudine di informarlo anche di fatti di cui non si curava "Povera ragazza, era tanto cara" aveva ancora aggiunto.
"Ora almeno riposerà con la sorella più vecchia, così non si sentiranno solo giù al cimitero della scogliera"
Mayuri non le aveva risposto, in silenzio aveva proseguito a camminare.
Era freddo, l'inverno aveva già calato la sua coltre di nebbia e nuvole grigie, ma non c'era neve e neppure vento.
Mayuri non amava il mare. Non perchè questo gli avesse fatto qualcosa in particolare, semplicemente non ci trovava nulla di interessante.
Eppure oggi era davanti al mare, lo guardava con occhi strani, da cui era impossibile capire se lo stesse davvero vedendo o se semplicemente fosse perso per i suoi pensieri e non si rendesse conto di dov'era.
Tra le dita pallide delle mani teneva un'arancia.
Dopo alcuni lunghi minuti si girò, dando le spalle al mare e poggiò un'arancia sopra un piccolo cumulo di terra fresca, affianco a una sciatta composizione di fiori di campo.
Si rimise dritto e si voltò.
Fece un paio di passi, poi si fermò alcuni secondi guardando da sopra le spalle il frutto, che aveva appena messo per terra.
"La frutta era buona" disse riprendendo a camminare.





Ri-eccomi! Allora riprendiamo il discorso di prima:
Sono mediamente soddisfatta del mio lavoro (cosa rara).
Io adoro Mayuri come personaggio: è strano, pazzo eppure dotato di una grande logica e poi adoro la sua insensibilità e i suoi commenti (del tipo "mi faccio vomitare da solo per quanto sono buono" ♥) spero quindi di esser riuscita a rendere bene la sua misantropia e la sua voglia di quiete ma anche quello che è andato a crearsi con quella misteriosa ragazza! :3
Si potrebbe dire (si dice, alla fine lo è o almeno questo era l'intento!) che questa è una MayurixOC e non ho descritto la ragazza per un buon motivo: per tutto il tempo che l'ho pensata quella giovane era come l'amica di Tosen, sì esatto: una donna dalle fattezze un po' vaghe di cui non si conosce neppure bene il volto.
Volevo che la sensazione fosse la stessa perchè, in questa AU (sì lo è, mi dispiace! Non a caso Nemu neonata viene raccatata da un fosso perchè piange), non volevo che la storia si incentrasse su di lei o su loro due separatamente, volevo piuttosto mettere in risalto Mayuri e quel piccolo sentimento velato, nonché appena accennato, che l'ha portato ad avere un piccolo rapporto umano (sottile come un filo di ragnatela e persino più delicato) con qualcuno.
Spero vi sia vagamente piaciuto! U3U

P.s. RINGRAZIO CON TUTTO IL CUORE le autrici: Rin Hisegawa il cui personaggio della storia " BLEEDING SAGA - Funeral for a Friend" è stato d'ispirazione base per questa misteriosa ragazza e ElderClaud [entrambe su EFP] in cui sia nel secondo capitolo della ff " Seven Little Stones" che in un altra sua storia (non ricordo il titolo, chiedo scusa! T.T) usa un espediente simile (ma molto meglio di me, va detto! XD) al mio e che mi ha ispirato nonché dato la fiducia di usarlo a mia volta! :)
 
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